Premessa
Il corso di formazione che si conclude questa sera ci ha permesso di approfondire la conoscenza del fenomeno mafioso e ci ha resi consapevoli di quanto sia importante, anche in un territorio come quello veronese, prestare attenzione a quanto accade, sforzandoci di mantenere alta la guardia attraverso, innanzitutto, la raccolta e lo studio di dati e di informazioni. La conoscenza, infatti, è il primo strumento di prevenzione e di contrasto all’infiltrazione del crimine organizzato in un territorio.
Un altro elemento di riflessione che il corso di formazione ci ha posto è stato il seguente: uno dei punti di forza delle mafie è quello di essere organizzate per cui, se intendiamo portare avanti un’azione di prevenzione e di contrasto realmente efficaci sul territorio non possiamo essere disorganizzati, nemmeno sul versante della cosiddetta “antimafia sociale”. A tal proposito, va rammentato che la Regione Veneto nel dicembre 2012 ha promulgato una legge antimafia che si propone di fornire risorse e strumenti per interventi di tipo sistemico.
Infine, il corso ha dimostrato che a Verona ci sono persone e realtà che già operano sul versante dell’antimafia sociale e su quello della promozione della cultura della legalità costituzionale ed altre che hanno voglio di sapere e di impegnarsi su questo fronte.
Partendo da queste considerazioni, avanziamo la seguente proposta:
Creare un collegamento territoriale che riunisca tutte le realtà che a Verona si occupano – o intendono occuparsi – di prevenzione e contrasto alle mafie, promuovendo la cultura della legalità costituzionale.
Azioni:
- istituire un Osservatorio che si occupi della raccolta di dati e documenti; che predisponga una rassegna stampa mensile e che rediga un rapporto annuale;
- organizzare un corso di formazione all’anno;
- organizzare percorsi con le scuole, l’università, gli enti locali, le imprese, i sindacati, ecc.;
- organizzare in modo congiunto alcune iniziative (es. La giornata della memoria e dell’impegno il 21 marzo di ogni anno; una tappa della Carovana internazionale antimafia, ecc.);
- pubblicizzare tutte le iniziative che si svolgono sul territorio mediante un sito internet e i social media. Questo favorirebbe la circolazione delle informazioni, la partecipazione di più persone e, magari, eviterebbe sovrapposizioni di eventi di grande valore;
- portare avanti insieme alcuni progetti, come per esempio l’utilizzo per fini sociali di alcuni beni confiscati presenti sul territorio.
Sede:
Sezano, Monastero del Bene Comune
Condizione fondamentale:
I soggetti promotori del Coordinamento devono riconoscersi nei principi e nei valori della Costituzione italiana e della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
Verona, 10 giugno 2013